Vogliamo creare le basi per un modello innovativo di distretto culturale evoluto nel Sulcis, che abbiamo chiamato DISTRETTO CULTURALE OPEN SOURCE (NATURALE, GLOCALE, ECO-SOSTENIBILE), dove la programmazione sarà aperta, in continuo divenire.

Costituito nel 2013 senza l'intervento da parte delle amministrazioni locali, è basato su di un modello naturale, glocale e sostenibile realizzato attraverso il potenziamento di una rete di operatori del Sulcis.
In Sardegna la sopravvivenza di circa centoventimila persone dipende dagli ammortizzatori sociali, siamo parlando di quasi il 10% della popolazione, ben il 40% di questi assegni vengono erogati nel Sulcis.
Nonostante questo triste primato, provocato da una insostenibile politica industriale di retaggio ottocentesco, ancora oggi si continua a sostenere le imprese responsabili di questa situazione, molte di queste industrie hanno chiuso, ma altre vogliono continuare, ma solo attraverso finanziamenti pubblici, continuando inesorabili ad avvelenare l’ambiente, l’economia ed il futuro del territorio.
Il Distretto Culturale Open Source è nato per dare un forte segnale di cambiamento mettendo in rete intorno ad un progetto di rinascita culturale e ambientale le migliori energie creative presenti nel Sulcis.

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Conservatoria delle Coste sotto attacco: la Regione Sardegna salva i carrozzoni e chiude l’unica agenzia che stava funzionando.


Ispirata al modello inglese del ‘National Trust’ e al francese ‘Conservatoire du Littoral’, la Conservatoria delle Coste, istituita nel 2007, ma in realtà  nata nel 2004 da un’idea di Renato Soru, è entrata nel processo di riorganizzazione (la chiamano spending review ma dalle nostre parti sarebbe meglio dire neolottizzazione) promosso dall’assessore all’ambiente Donatella Spano,   che rimuove il super efficiente Alessio Satta e mette Giorgio Cicalò, attuale responsabile regionale della Protezione civile (e questo è già tutto un programma), che dovrà  traghettare la Conservatoria sino alla liquidazione.
Naturalmente nessuno degli otto dipendenti perderà il posto, ma  ad Alessio Satta, oggi 12 Giugno la Giunta Regionale ha deciso di revocare il suo contratto di direttore esecutivo e di commissariare la Conservatoria delle coste della Sardegna. Mette in panchina un giovane, che si è distinto non solo per la sua efficienza ma anche per la qualità degli interventi, come la bonifica ed il restauro  di Mangiabarche o l’attività sull’Isola dell’Asinara, ma nel contempo nomina un piccolo esercito di piccoli uomini su tutti i fronti possibili. Alla fine i disastri e le incompetenze costeranno sicuramente di più dei presunti risparmi, a questo punto sarebbe meglio risparmiare proprio sulla figura dell’assessore all’ambiente: è lei il vero spreco.


La Conservatoria delle coste triplicava ogni euro di finanziamento della Regione attraverso investimenti e progetti europei. Qui il rapporto dei primi cinque anni di attività: