Vogliamo creare le basi per un modello innovativo di distretto culturale evoluto nel Sulcis, che abbiamo chiamato DISTRETTO CULTURALE OPEN SOURCE (NATURALE, GLOCALE, ECO-SOSTENIBILE), dove la programmazione sarà aperta, in continuo divenire.

Costituito nel 2013 senza l'intervento da parte delle amministrazioni locali, è basato su di un modello naturale, glocale e sostenibile realizzato attraverso il potenziamento di una rete di operatori del Sulcis.
In Sardegna la sopravvivenza di circa centoventimila persone dipende dagli ammortizzatori sociali, siamo parlando di quasi il 10% della popolazione, ben il 40% di questi assegni vengono erogati nel Sulcis.
Nonostante questo triste primato, provocato da una insostenibile politica industriale di retaggio ottocentesco, ancora oggi si continua a sostenere le imprese responsabili di questa situazione, molte di queste industrie hanno chiuso, ma altre vogliono continuare, ma solo attraverso finanziamenti pubblici, continuando inesorabili ad avvelenare l’ambiente, l’economia ed il futuro del territorio.
Il Distretto Culturale Open Source è nato per dare un forte segnale di cambiamento mettendo in rete intorno ad un progetto di rinascita culturale e ambientale le migliori energie creative presenti nel Sulcis.

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La Biblioteca fantastica


IL PROGETTO
Marcos Lora Read dalla Repubblica Dominicana, Yassine Balbzioui dal Marocco, Kilap Gueye e Pape Thiam dal Senegal, Andrè Raatsch dall'Ungheria, Daniella Isamit Morales dal Venezuela, affiancati da Simone Berti, Michele Gabriele, Matteo Rubbi, Carlo Spiga e Jonathan Vivacqua, hanno lavorato con i ragazzi delle scuole medie di Masainas, Villaperuccio, Santadi, Piscinas, Giba e Perdaxius nelle rispettive biblioteche nel corso di quattro workshop, a cominciare dal novembre del 2012 fino a febbraio 2013. 
Il loro lavoro è stato poi valorizzato e formalizzato in due laboratori aggiuntivi tenuti da un artista, Stefano Faravelli, e uno scrittore, Andrea Bocconi; un fotografo, Vincenzo Cammarata e un regista, Andrea Canepari, tutti docenti della "Scuola del viaggio", altro partner speciale del progetto. 

 

Sono così nati 4 film corti, basati sulle storie inventate dai ragazzi durante l'anno, interpretati da loro stessi o da marionette che hanno plasmato sotto la guida di Faravelli. 
I film sono stati girati per lo più nelle biblioteche, gli elementi scenici sono spesso rappresentati dai libri e alcune scene delle storie narrate si svolgono proprio fra gli scaffali. I 4 corti troveranno un proprio percorso anche nei canali tipici del cinema (festival e rassegne), sempre nell'ottica di valorizzare il progetto, il processo di realizzazione e i luoghi in cui esso è nato, ma - insieme al resto del materiale prodotto nell'anno, come disegni, manufatti, marionette, scenografie, racconti, etc. (alcuni di questi si possono vedere nel sito del progetto, www.bibliotecafantastica.it, realizzato da Derek Maria Francesco Di Fabio) - saranno presentati in diverse occasioni in tutto il Sulcis durante l'estate.

Il progetto "La biblioteca fantastica" è stato proposto dall'associazione Cherimus, in collaborazione con la Scuola del viaggio e Oxfam Italia, e coinvolge i Comuni di Giba, Masainas, Perdaxius, Piscinas, Santadi e Villaperuccio e la Provincia di Carbonia Iglesias. Il progetto è sostenuto da Fondazione Vodafone e Fondazione CON IL SUD, per promuovere le biblioteche del Mezzogiorno non solo come luoghi di cultura, ma anche come spazi di incontro, condivisione e inclusione sociale.


La Biblioteca fantastica Al Man di Nuoro, 14 giugno-18 agosto. A cura di Emiliana Sabiu, la mostra parte da un progetto di valorizzazione delle biblioteche del Sulcis che ha coinvolto 12 artisti in un’inedito incontro con i ragazzi del posto e “con le loro infinite storie”. Nella mostra sono proiettati quattro cortometraggi girati dai ragazzi durante il progetto, anticipati dai trailer realizzati da Andrea Canepari e Guido Bosticco e dalle locandine in perfetto stile coming soon di Vincenzo Cammarata e Guido Bosticco. Gli altri interventi invadono lo spazio che, da biblioteca fantastica, diventa esperienza visiva fantastica, allontanando qualsiasi ricordo dell’aver agito in un territorio messo in ginocchio da una crisi senza precedenti, incarnando l’energia positiva dei bambini delle scuole che hanno incontrato, quasi a restituirci la speranza. Non si sfugge così all’aspetto giocoso, quasi spensierato, allegro, dove la ricerca artistica diventa disponibile anche a divertire. Simone Berti realizza una sorta di piccola vasca bibliofila dove fa galleggiare le marionette e gli oggetti realizzati dai ragazzi; Michele Gabriele ci restituisce il ricordo del workshop flessibile nel vero senso della parola; Jonathan Vivacqua fa rotolare una morbida palla sonora; Matteo Rubbi realizza delle insegne luminose, già “vissute” ed esposte alle intemperie, dedicate ai paesini che hanno partecipato al progetto, Giba, Masainas, Perdaxius, Piscinas, Santadi e Villaperuccio; Marcos Lora Read ha trasformato dei libri abbandonati e obsoleti in nuovi oggetti; Derek Maria Francesco Di Fabio attraverso delle sculture sospese trasformando i disegni dei ragazzi; Daniella Andrea Isamit Morales ha realizzato un video che racconta il backstage e partendo da frasi raccolte dai ragazzi crea una lingua inesistente conciliando il Sardo-Campidanese con lo Spagnolo-Venezuelano (con il supporto di Ivo Murgia); Stefano Faravelli ha presenta il suo carnet di viaggio realizzato durante la permanenza nel Sulcis; Andrea Bocconi e Guido Bosticco, hanno riassunto e trasfigurano le storie di tutti i cortometraggi in un unico testo inedito, infine Carlo Spiga ha raccolto sedie nei i bar della città per consentire allo spazio di diventare una piccola sala cinematografica. Pino Giampà Art a part of cult(ure)